FANNI Gennaro
Biografia:Fange è nato a Santa Marinella, ridente cittadina della provincia di Roma dove attualmente abita e lavora. Lasciati gli studi di giurisprudenza inizia a dipingere negli anni 70. In questi anni incontra il pittore astratto Giulio Marelli e soprattutto il maestro dell'informale Antonio Corpora che lo influenza e lo introduce nel magico mondo dell'informale. Dopo un lungo periodo di ricerca nel 2000 inizia a fare mostre sia in Italia che in Spagna, i suoi quadri sono in molte collezioni private anche all'estero Spagna, Argentina e Senegal. Il periodo che va dal 2004-2006 è caratterizzato dalla collaborazione con un maestro dell'informale di scuola napoletana Vincenzo Zoccola Zembrano i due partecipano a diverse mostre in italia. Grande ammiratore degli informali spagnoli soprattutto di Antonio Tapies. FANGE cerca sempre nuove strade nell'informale.
Critica:
“Io sono stato catalogato nell'informalismo, ed è un'etichetta da cui non posso sbarazzarmi. [...] sono scritto nella storia come informale.” L'anno era il 1973, le parole di Antoni Tapies. Iniziare una nota critica con una citazione di tale calibro può già introdurre la complessità di Gennaro Fanni. Oltre ad esserne ispirato, Fanni ha in comune con il grande spagnolo il ragionare artistico. Infatti, tornando all'affermazione di Tapies, oggi è molto facile catalogare un artista come informale tralasciando tutto ciò che riguarda il percorso intellettivo che, di norma, qualifica l'operare creativo. Attribuirgli tale definizione è fin troppo scontato in quanto l'opera di Fanni è caratterizzata da una forte presenza del segno che determina le linee guida dell'interpretazione. Potremmo forse azzardare, senza dover forzatamente attribuire, una sorta di scomposizione della realtà attraverso la materia del quadro, una sorta di destrutturalizzazione della forma, straordinariamente scomposta e ricomposta sulla superficie attraverso l'uso di tracce e monocromi che ne assecondano l'essere. Scardinando ogni regola e dogma, rende la materia parte integrante dello spazio, rarefacendo la costruzione pittorica verso l'esterno, dandole, così, ampio respiro in modo tale che espandendosi, dilaga verso la parete di supporto divenendo integrazione del reale mentre la gamma cromatica relativamente neutra, non violenta, introduce gradualmente, senza bruschi cambiamenti tonali, nella profondità dell'opera attraverso il passaggio di multilivelli emotivi dati dai diversi strati di colore. L'artista non mette limite all'interpretazione dello spettatore, anzi, ne asseconda il fantasticare cercando di spiegare la sua essenza solo attraverso le tele, con poche parole che ne accompagnano la visione; è un percorso riflessivo quello che ci viene consigliato dall'autore, un percorso che porta verso la libera espressione dell'individuo, la libera interpretazione del soggetto con la sola condizione di sentire ciò che si vede, interiorizzarlo allo scopo di trarne ispirazione per la vita.
Quotazione delle opere in via di definizione.
Estratto dalla produzione artistica: