CARPIGNANO Vittorio

Nell'indagare il senso profondo dei minigrammi di Vittorio Carpignano, ci viene da pensare al lungo cammino della comunicazione. Con la pittura si palesa la capacità dell'uomo di astrarre idee e concetti dall'osservazione dal vero e con essa l'arte inizia il lungo cammino che porta a comunicare idee, pensieri... “concetti” in maniera comprensibile (o più spesso criptica) agli altri. Comunicare fu, dunque, la prima conquista dell'umanità, la prima vittoria sulla bestialità delle origini. Così, se pensare fu il primo passo verso l'elevazione spirituale (il “cogito ergo sum” cartesiano), comunicare il pensiero fu il secondo grande passo. Il linguaggio, cioè la capacità di trasmettere i propri pensieri ad altri, di capire e farsi capire, era bagaglio comune anche delle altre specie animali, ma la complessità della comunicazione umana e l'abilità di divulgare idee e concetti nello spazio e nel tempo, fu la grande rivoluzione umana: la scrittura – i pittogrammi (geroglifici) e gli ideogrammi sono i primi rudimenti di comunicazione scritta che, attraverso l'elaborazione “simbolica” del segno, consentirono la trasposizione “permanente” della fonesi verbale, ossia la nascita dell'alfabeto. Il maestro Carpignano percorre a ritroso la storia e dalla comunicazione moderna, fatta prioritariamente di immagini, estrapola quelle più immediate e comuni per rielaborarne il senso, assegnando loro un significato nuovo, personale, affidandogli un messaggio che travalica l'immagine stessa e diviene “concetto”: chi meglio di un regista, uso ad utilizzare immagini reali; in grado di comunicare messaggi palesi o più spesso...subliminali; a costruirne “ad arte” atte a stimolare, invogliare, comunicare...condizionare; chi meglio di lui avrebbe potuto indagare i risvolti più segreti dell' “immagine-segno”, cioè, del “simbolo” che di fatto è il segno stesso? Ponendosi questa domanda “Può l'immagine, che alle origini era riproduzione del reale, oggi, astrarsi dal vero e spingersi fino a divenire essa stessa senso autonomo e compiuto, indipendente da ciò che raffigura?”questo indaga Vittorio Carpignano con i suoi minigrammi ! Lettere di un alfabeto apolide, divenuto “esperanto” visivo, si frammentano e frappongono a particolari di oggetti, corpi, figure che estrapolati dall'immaginario quotidiano, vengono riassemblati con una nuova “concettualità simbolica”, astraendoli della stessa ideazione che li ha prodotti. Nei minigrammi, dunque, il linguaggio pubblicistico, alienante e commerciale, viene, dapprima frantumato, scomposto, rimescolato, e successivamente ricomposto in un nuovo modulo visivo alienato rispetto all'originale per forma e contenuti. Con ciò, assurgendo l'immagine a concelebrazione di se stessa, raccoglie la sfida di un rinnovamento dell'essenza visuale che stimoli un immaginario umano sopito dall'usualità convenzionale della pubblicità visiva e “tele...visiva”, rinnovando e separando, attraverso un doveroso distinguo, la comunicazione concettuale e creativa dell'arte da quella massificata e condizionante dei “mass-media”.
Sandro Cervelli

Osservando attentamente queste opere, il cui nome, minigrammi, contiene già in sé il significato intrinseco dell'opera stessa, non si direbbe che l'età anagrafica del loro autore risalga ai primi decenni del secolo scorso. Vittorio Carpignano riesce a creare un prodotto nuovo, qualcosa che va oltre il comune concetto di elaborato artistico, dando vita ad inconsueti lavori che rispecchiano pienamente la nostra contemporaneità; servendosi, dunque, di riviste patinate, ne “ricicla” l'essenza ritagliandone piccoli frammenti da riassemblare in collage che, attraverso una fervida fantasia, vanno a comporre piccoli capolavori. Le piccole dimensioni sono il tratto distintivo di questo artista (ma anche regista, non dimentichiamo Carosello) che miniaturizzando questa astratta realtà, ci fa un grande regalo, tutta la sua esperienza in pochi millimetri di carta.
Alessia Cervelli

I minigrammi sono immagini di dimensioni minime (mm 55x38) che Vittorio Carpignano estrae da qualsiasi pagina illustrata, isolandole dal contesto originale, fino a renderle protagoniste assolute con identità e significati propri.

Quotazione delle opere in via di definizione.




Estratto dalla produzione artistica: